giovedì 26 marzo 2009

Nuove stelle: Keirrison

Per molti è già l'erede di R9, Ronaldo.. si tratta di K9, Keirrison, talento classe '88 nativo del Mato Grosso. E' una punta, un numero 9 appunto, dotata di grandi doti realizzative. Cresce nel vivaio del Coritiba, dove entra a far parte della prima squadra nel 2007, inizia a macinare gol su gol e viene notato da Dunga che lo convoca per la U23 olimpica senza pero' utizlizzarlo in nessuna partita. A Gennaio 2009 lascia il Coritiba (122 presenze 65 gol) per approdare al Palmeiras (13 presenze 14 gol), squadra con la quale è attualmente in cima al Paulista e alla sua classifica marcatori. K9 è un attaccante molto rapido e potente, dotato di una buona tecnica segna sia di testa che con entrambi i piedi e non disprezza di formire assist. Abbiamo di fronte un vero è proprio fenomeno, sembrano essersene accorti anche molti club europei, su tutti il Milan, che grazie a Leonardo riesce ad arrivare orima di tutti sui giocatori verdeoro. Ancora poco e vedremo un nuovo Fenomeno brillare nel firmamento del calcio europeo.

mercoledì 25 marzo 2009

All'ultimo sangue

Le nuove regole per l’ammissione alla Champions League hanno regalato al campionato italiano l’accesso diretto alla fase ai gironi per la terza classificata, mentre la quarta continuerà a giocarsi le sue chance di entrare tra le 32 regine d’Europa attraverso i preliminari. Quest’anno, in continuità con la precedente stagione, ci si prepara a vivere un emozionante finale di stagione, per quanto riguarda proprio la lotta alle posizioni che valgono l’ingresso in Champions. L’anno scorso a spuntarla fu la Fiorentina, in lotta fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata col Milan campione d’Europa in carica. I rossoneri, dopo un estenuante inseguimento che li aveva portati a conquistare la quarta posizione a tre giornate dal termine, riuscirono a perdere al San Paolo contro il Napoli alla penultima giornata, vanificando così il successo dell’ultima gara. Quest’anno, con il discorso scudetto destinato a chiudersi anzitempo a favore dell’Inter di Mourinho, resta molto aperta la lotta per la terza e la quarta posizione. Al terzo posto, ormai da molte settimane, abbiamo il Milan di Ancelotti, che conserva sì un discreto vantaggio sulle inseguitrici (+4 sul Genoa e +6 sulla Fiorentina), ma che al contempo ha dimostrato di soffrire moltissimo quando gli manca il contributo del suo fenomeno Kaka. Tuttavia, per Ancelotti il terzo posto è una conquista obbligatoria, se vuole conservare il posto in panchina, e la qualità dell’organico non si discute, perciò sembra molto difficile che i rossoneri non riescano a centrare l’obiettivo. Molto interessante, invece, si propone la lotta per il quarto posto. Sulla carta la squadra nettamente favorita è la Roma, ma la classifica penalizza abbastanza i giallorossi, che lamentano un -2 dalla Fiorentina, ma soprattutto un sonoro -5 dal Genoa. A nove giornate dalla fine non si tratta certamente di un divario insormontabile, soprattutto per una Roma che ha già abituato a grandi rimonte, ma anche per i giallorossi la situazione infortuni, che hanno letteralmente decimato l’organico a disposizione di Spalletti, potrebbe pesare. La Fiorentina sta attraversando un periodo molto difficile, complice anche la sfuriata di Prandelli all’indomani dell’eliminazione dall’Europa e qualche risultato sorprendentemente negativo, ma i viola difficilmente falliscono l’obiettivo europeo, basti pensare che negli ultimi 3 anni la Fiorentina ha sempre totalizzato i punti necessari per arrivare quarta (nel 2005/06 e nel 2006/07 per le note vicende giudiziarie gli è stato impedito di partecipare alla Champions). Il Genoa, insieme al Cagliari di Allegri la grande sorpresa del campionato, sta dimostrando che, con acquisti azzeccati, con una struttura societaria seria e con un allenatore che sa abbinare mentalità offensiva e risultati, si può arrivare lontano. Nessuno, però, avrebbe osato immaginare che il grifone potesse, a nove giornate dalla fine del campionato, lottare attivamente per il quarto posto. Invece il Genoa è lì e non è affatto disposto a mollare la presa.
Analizzando il cammino delle tre concorrenti nelle ultime gare, emerge un calendario leggermente più semplice per la Fiorentina, rispetto a Genoa e Roma. I giallorossi dovranno giocare il derby e lo scontro diretto con i viola in trasferta (come accadde nella stagione 2005/06, che vide duellare fino alla fine proprio la squadra di Spalletti e la Fiorentina, con quest’ultima che ebbe la meglio), mentre i rossoblù devono ancora affrontare la Juventus, il derby con l’agguerritissima Samp e partite contro squadre che lottano duramente per la salvezza. Chiaramente, molto dipenderà da come arriveranno le varie Reggina, Chievo, Lecce, Torino alle ultime giornate, perché le motivazioni, si sa, contano tantissimo. Quel che è sicuro è che assisteremo ad un’estenuante lotta per un quarto posto, sempre più importante per il prestigio e per i vantaggi economici che garantisce la partecipazione alla Champions League.

venerdì 20 marzo 2009

Venerdì di sorteggi


L’urna di Nyon ha decretato ciò che le leggi della probabilità avrebbero annunciato: un derby inglese, con le altre due britanniche distribuite in altre sfide. Manchester United-Porto è la sfida che i tifosi dei Red Devils avrebbero sperato, vista la modesta caratura dei portoghesi. Ma al Manchester è andata ancora meglio, visto che gli inglesi giocheranno l’eventuale semifinale contro la vincente di Villarreal-Arsenal. Saranno contenti anche i tifosi dei Gunners, che potranno giocare la sfida di ritorno in casa e potrebbero ripetere la vittoria nella doppia sfida ottenuta nel 2006 contro il club di Giuseppe Rossi. Il team di Wenger, malgrado l’ottimo cammino in FA Cup, sta faticando molto nella Premier e una qualificazione alle semifinali di Champions potrebbe dare un grandissimo valore a questa stagione. Il Barcellona di Guardiola se la vedrà contro il Bayern, partendo sicuramente da favorita, ma dovendo fare molta attenzione alla solidità dei tedeschi, che non assaporano una semifinale di Champions da troppi anni. Infine, la solita supersfida tutta inglese tra Liverpool e Chelsea. Negli ultimi quattro anni si sono incontrate tre volte in semifinale e ha sempre ottenuto la qualificazione la squadra che ha giocato il ritorno in casa. I tifosi dei Reds possono sperare nella legge dei grandi numeri…
Per quanto riguarda la coppa UEFA, l’Udinese, unica rappresentante italiana ancora in corsa nelle competizioni europee, se la vedrà con il Werder Brema. Difficile giudicare se si tratta o meno di un buon sorteggio, in quanto la UEFA è la competizione in assoluto in cui tutti i pronostici vengono puntualmente sovvertiti e quindi conta molto poco la forza della singola squadra sulla carta. Quello che sicuramente potrebbe rappresentare un vantaggio è il fatto di giocare il ritorno in casa, ma anche qui le precedenti partite hanno dimostrato come questo fattore non incide con grande continuità. Di sicuro l’Udinese vista in questa seconda parte di stagione è in grado di fare paura anche ad una squadra importante come il Werder Brema, soprattutto vista la fragilità e la lentezza della difesa dei tedeschi, che potrà essere punita dalla velocità delle punte friulane (Di Natale e Quagliarella su tutti) e dalla grande capacità di verticalizzare del centrocampo della compagine di Marino.

mercoledì 18 marzo 2009

Anche quest'anno mercatino delle pulci...


Intervistato oggi dalla stampa, Adriano Galliani si è espresso in merito alla questione relativa al calciomercato della prossima, imminente, estate, affermando che i tifosi rossoneri non devono aspettarsi un mercato altisonante, per non rimanere delusi, in quanto “ci sarà un mercato esilissimo, esangue, con molti scambi di giocatori, ma pochissimo movimento di denaro, ad eccezione di qualche squadra europea”. Ovviamente, tra queste eccezioni, non ci sarà il Milan. Ma come? Non era la società più vincente del mondo in campo estero? Quella capace, nell’era di Berlusconi, di vincere e rivincere tutto quello che conta? Non era quella che, come ha dichiarato Galliani due domeniche fa, permette al calcio italiano di poter avere 4 squadre rappresentanti in Champions, viste le recenti vittorie che ne hanno “gonfiato” a dismisura il ranking? Sì, era quella società. Probabilmente, però, per qualche anno almeno, non potrà più esserlo. Chissà come la prenderà Kaka, che a gennaio ha rifiutato l’offerta faraonica del Manchester City, perché sicuro che i suoi obiettivi coincidessero per sempre con quelli della società rossonera. Chissà se il brasiliano riuscirà anche quest’estate a resistere all’assalto del Real Madrid, che in estate sarà puntuale come il caldo umido, visto che non è più così veritiera l’equazione Milan=vittorie. Ma quello che probabilmente renderà ancora più incazzati neri i tifosi del diavolo, è che le parole di Galliani sono forse arrivate con qualche anno di ritardo, visto che quella 2009 non sarà di certo la prima estate in cui il Milan si presenterà sul mercato alla ricerca dell’usato garantito, senza spendere milioni e soprattutto senza migliorare (leggi ringiovanire) la sua rosa. Partendo dall’estate 2006, infatti, si può benissimo capire come il mercato del Milan abbia cambiato da qualche anno la sua linea d’azione. Quell’anno, i rossoneri hanno visto andar via, per svariati motivi, giocatori del calibro di Rui Costa, Shevchenko e Stam, gente che ha scritto la storia recente del club rossonero, contribuendo in modo decisivo ai numerosi successi del triennio 2003-2005. I sostituti? Bonera, Favalli, Gourcuff e il flop massimo Ricardo Oliveira, costato intorno ai venti milioni di euro. Di certo non giocatori all’altezza di quelli che avevano lasciato San Siro. A gennaio arriva Ronaldo, con tutto il suo talento e la sua massa, ma il Milan, trascinato da un Kaka incredibile, riesce comunque a vincere Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per Club. Anche l’estate 2007 è per il Milan avara di colpi di mercato, ma un calciomercato che vede arrivare a San Siro soltanto Emerson (dopo Vieri, il secondo giocatore rottamato dai rossoneri, con gli stessi pessimi risultati) è giustificato dalla società con la grande vittoria della Champions nella finale di Atene. Peccato però che tutti sono ormai consapevoli che il Milan sia una squadra anziana, senza più quella continuità e quella freschezza che portano una grande squadra a vincere campionati e coppe. Tutti tranne la dirigenza rossonera, che insiste sulle sue posizioni, affermando che è improponibile criticare i “supercampioni del mondo”. A gennaio arrivano Zambrotta ed il talentuosissimo Pato, che per una questione di età non aveva potuto vestire la maglia rossonera da settembre. L’uscita dalla Champions agli ottavi (contro un giovanissimo Arsenal, guarda un po’…) e la clamorosa mancata qualificazione alla massima competizione europea per la stagione successiva sembrano sancire la definitiva svolta per il Milan. Tutti i giornali parlano di uno svecchiamento imminente, con l’arrivo di giovani di talento e campioni affermati (non a fine carriera, che è diverso…), e invece il calciomercato 2008, quello che avrebbe dovuto riportare il Milan ad essere la corazzata capace di stravincere in Europa, vede arrivare un inguardabile Shevchenko, il lentissimo Senderos (uno che non aveva il posto da titolare garantito all’Arsenal), lo svincolato Flamini e la stella Ronaldinho. Una stella cadente però, che, dopo un buon inizio di campionato, si spegne piano piano. E’ chiaro che il Milan ci tiene maggiormente a vendere magliette piuttosto che a vincere i trofei, ma il colmo lo raggiunge a gennaio, quando s’inventa un escamotage per far giungere a Milano per qualche mese il calciatore che in assoluto ha più appeal con gli sponsor: David Beckham. Il bello è che, visti gli infortuni di lusso (su tutti Gattuso, Borriello e l’ormai ex calciatore Alessandro Nesta), l’inglese risulta uno dei giocatori più importanti della compagine rossonera, proiettata verso il terzo posto, che vale la prossima Champions.

Nuove stelle: Pablo Mouche


Pablo Nicolás Mouche è un'ala argentina classe '87 che si sta mettendo in luce nel Boca Juniors di Buenos Aires, squadra per la quale è sceso in campo 14 volte mettendo a segno 1 rete. Non lasciatevi ingannare dalla scarsa vena realizzativa che emerge dalle sue statistiche xeneinzes, "la mosca" viene infatti utilizzata più lontano dalla porta di quanto potrebbe coprendo il ruolo di 4° di sinistra e raccogliendo così l'eredità di Jesus Datolo (da Gennaio al Napoli) e soprattuto quella storica del suo idolo Guillermo Barros Schelotto, come el Mellizo infatti Mouche indossa la camisa 7 xeneinze, e come lui viene impiegato su entrambe le fasce pur prediligendo la sinistra. Pezzo forte della casa è il dribbling ubriacante condito di assist per la punta di turno, non è un caso che El loco Martin Palermo sia tornato di recente a segnare dopo un grande periodo di digiuno spingendo in rete una palla servita su un vassoio d'argento dal buon Pablo. Nella seleccion U20 Argenitina è stato impiegato spesso come terzo d'attacco riuscendo anche a mettere a segno una tripletta contro la selezione venezuelana. Personalmente lo consiglierei al Genoa di Gasperini ma sua velocità, tecnica, e spirito di sacrificio tattico fanno di Mouche un'ala versatile e di carattere che non sfigurerebbe in qualsiasi club della Serie A.


lunedì 16 marzo 2009

Mou, special one?

Giù la maschera Mourinho, vogliamo capire chi sei, e vogliamo capire chi è veramente l'Inter. Sei venuto da lontano, accolto come un salvatore, strapagato, stapubblicizzato, stradesiderato.
Si sono sprecati paragoni illustri, il più gettonato quello con "il mago" Herrera. Il popolo interista e l'Italia intera, incuriosita, s'aspettava una delle tue magie, come quelle che ti hanno consentito di portare il Porto sul tetto d'Europa o di collezionare titoli con il Chelsea. Volevamo vedere tutti se eri più forte dell'Inter, della sua incapacità di rendere in Europa, e alla fine, "zero titulo"! L'Inter è davvero forte, ed è anche più forte di te, impotente innanzi all'ennesima messa in scena da parte dei nerazzurri de Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, un copione che ormai gli interisti conoscono a memoria. Spiegaci José perchè la tua Inter in campionato viaggia a 109 km/h mentre in Europa arranca, faticando contro formazioni del livello del Panathinaikos e crollando, miseramente, ai piedi dei padroni d'Europa e del Mondo, il Manchester United, quei Red Devils ai quali avevi gettato il guanto di sfida sperando di incontrarli al primo sorteggio e dei quali avevi preannunciato la sconfitta, e la panchina, prima della disfatta che è arrivata puntuale, inesorabile, a rompere i sogni di gloria di migliaia di tifosi che tu hai illuso. Dicci, caro Mou, come hai compiuto in passato le tue magie, se sono state frutto dei tuoi artefici o di circosatanze. Da quando sei a Milano non hai fatto di certo prodigi, e c'è chi già rimpiange Mancini, che almeno una finale di Coppa la centrava sempre. Caro Mourinho, non sarai di certo un pirla, ma sicuro di essere ancora lo "Special One"?

domenica 15 marzo 2009

PUNTO SUL CAMPIONATO (28°giornata)













La ventottesima giornata del campionato ha presentato partite abbastanza spettacolari, con diverse goleade e risultati a sorpresa. Le squadre che hanno beneficiato maggiormente di questo turno della Serie A sono sicuramente Genoa e Chievo: i grifoni, con la sofferta e pesante vittoria ottenuta a Cagliari col gol di Olivera, riagguantano il quarto posto, approfittando della sconfitta della Fiorentina a Milano e del pareggio della Roma al Ferraris; i clivensi con il perentorio tre a zero ottenuto all’Olimpico, contro una Lazio che veniva da tre vittorie consecutive, riescono a portarsi a +3 dal Torino quart’ultimo. L’Inter, pur con qualche problema, dovuto ad una Fiorentina pimpante e alla solita difficoltà di costruire gioco con fluidità, è riuscita a mantenere i sette punti di vantaggio sulla Juventus, vittoriosa nell’anticipo serale contro il Bologna di Mihajlovic, malgrado lo svantaggio dell’intervallo. Il Milan, che ha iniziato la partita con tre palloni d’oro (Kaka, Ronaldinho e Shevchenko) in panchina, ha liquidato il Siena di Giampaolo con un pesantissimo 5-1, in una partita che verrà ricordata soprattutto per il 299esimo e per il 300esimo gol di Pippo Inzaghi da professionista. La Roma è riuscita a strappare un pareggio importante contro la Sampdoria, trascinata dalla straordinaria coppia d’attacco Cassano-Pazzini, in una partita che ha visto la clamorosa svista dell’arbitro Rosetti (ha ammonito Lucchini nell’occasione del fallo da rigore commesso dal già ammonito Padalino) e il gesto di fair-play dello stesso Padalino, che ha “rifiutato” un calcio d’angolo regalato alla Sampdoria dalla terna arbitrale. L’unica italiana ancora presente in Europa, l’Udinese di Marino, è riuscita a riagguantare il pari in una gara ostica contro il Catania, passato in vantaggio con l’ennesima magia di Mascara. In zona salvezza, la prima panchina di De Canio non porta bene al Lecce, sconfitto con un sonoro 5-2 a Palermo, mentre il Toro di Novellino cede ad una rinata Atalanta, trascinata dal rientrante Floccari. L’esordio di Donadoni sulla panchina del Napoli coincide con la prima gara esterna dei partenopei che non registra il segno 1 in schedina, dopo tanti mesi. La situazione della Reggina, però, rimane molto difficile. Sembra ormai segnato il destino dei calabresi, che pagano una rosa non all’altezza della serie A.